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FUMO E PATOLOGIE

FUMO E PATOLOGIE
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Fumo, ictus e infarto.

Con un solo fattore di rischio, ti porti a casa queste due spade di Damocle, appese ad un sottilissimo filo.

Sappiamo da tempo come il fumo di sigaretta, ricco di composti mutageni ad azione cancerogena, concorra allo sviluppo del tumore ai polmoni, laringe, faringe, bocca, vescica e fegato.

Tuttavia non tutti sanno che, nei forti fumatori, può raddoppiare (negli uomini) o quadruplicare (specialmente nelle donne) il rischio di sviluppare una malattia coronarica o di incorrere in un ictus.

Una corposa metanalisi ha proprio evidenziato come i forti fumatori (20 sigarette al giorno) siano ovviamente più a rischio dei fumatori considerati moderati (da 1 a 5 sigarette al giorno), ma chi fumava meno sigarette non si metteva poi così al riparo dallo sviluppare un infarto o un ictus, e questa è stata un po’ una sorpresa.

Infatti il rischio si riduceva appena del 40-50%.

A livello mondiale, ogni anno le morti per fumo si avvicinano all’impressionate numero di 7 milioni di individui, di cui oltre 80.000 solo in Italia.

La sigaretta è un fattore di rischio ancora troppo sottovalutato.

Anche inalare il fumo passivamente può causare gli stessi danni che l’aspirazione diretta.

Secondo le stime dell’OMS, a livello mondiale, circa 165.000 bambini muoiono prima dei 5 anni di infezioni respiratorie causate dal fumo passivo ed esiste inoltre un rischio del 70% del verificarsi di malattie respiratorie in figli di madri fumatrici rispetto a figli di madri non fumatrici.

Il fumo aumenta di 6 volte anche il rischio di aneurisma aortico, rispetto ai non fumatori.

Ci vogliono ben 20 anni di astensione dal fumo, per avere le stesse percentuali di ammalarsi di un non fumatore.

Conclusioni: fumare solo una sigaretta al giorno comporta rischi di sviluppare malattie coronariche e ictus molto più grandi del previsto: circa la metà rispetto alle persone che ne fumano 20 al giorno.

Non esiste un livello sicuro di fumo per le malattie cardiovascolari o gli ictus.

I fumatori dovrebbero mirare a perdere il vizio, invece di diminuire il numero di sigarette se vogliono ridurre significativamente il rischio di sviluppare queste due invalidanti patologie.

 

Fonti:

Allan Hackshaw, et al., “Low Cigarette Consumption and Risk of Coronary Heart Disease and Stroke: Meta-Analysis of 141 Cohort Studies in 55 Study Reports”. BMJ. 2018 Jan 24;360:j5855.

Ludmil B. Alexandrov, et al., “Mutational signatures associated with tobacco smoking in human cancer”. Science 04 Nov 2016: Vol. 354, Issue 6312, pp. 618-622