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VITAMINA D PER INSONNIA E DOLORE CRONICO

VITAMINA D PER INSONNIA E DOLORE CRONICO
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Il ruolo della vitamina D nel metabolismo osseo è ben noto. Diversi studi hanno suggerito l’azione di questa vitamina in diversi meccanismi biologici, come la sensibilità nocicettiva e la modulazione del ciclo del sonno. Il sonno è un importante processo biologico regolato da diverse regioni del sistema nervoso centrale, principalmente l’ipotalamo, in combinazione con diversi neurotrasmettitori. Il dolore, che può essere classificato come nocicettivo, neuropatico e psicologico, è regolato sia dai sistemi nervosi centrali che da quelli periferici. Nel sistema nervoso periferico, il sistema immunitario partecipa al processo infiammatorio che contribuisce all’iperalgesia. La privazione del sonno è una condizione importante legata all’iperalgesia, e di recente è stata associata anche ai livelli di vitamina D. Un sonno poco efficace e disturbi del sonno hanno dimostrato di avere un ruolo importante nell’iperalgesia e di essere associati a diversi valori di vitamina D. Alcuni ricercatori del Dipartimento di Psicobiologia dell’Università Federale di San Paolo in Brasile hanno analizzato diversi studi clinici che riportavano i livelli di vitamina D nel sangue sia di soggetti con problemi di sonno (apnea notturna e insonnia) che affetti da dolore cronico (fibromialgia e artrite reumatoide). Dai risultati sono emersi livelli insufficienti di vitamina D nel sangue (inferiori a 30 ng/ml) sia nei soggetti con disturbi del sonno che con dolore cronico. L’assunzione giornaliera della vitamina migliorava la qualità del sonno e riduceva la percezione del dolore; arricchendo la dieta dei soggetti che soffrivano di insonnia con salmone e vitamina D è stata notata un riduzione del tempo impiegato ad addormentarsi, mentre i pazienti con apnea notturna, che oltre alla carenza di vitamina D avevano anche un BMI elevato, in seguito al trattamento dell’apnea con CPAP (metodo di ventilazione a pressione costante nelle vie aree) hanno avuto benefici sia per quanto riguarda la qualità del sonno che i livelli di vitamina D nel sangue già dopo 7 giorni. I soggetti che soffrono di fibromialgia, artrite reumatoide e osteoartrite, con assunzione giornaliera di vitamina D hanno mostrato una minore iperalgesia ed un sonno migliore. Sembra, dunque, che la vitamina D sia in grado di sopprimere la risposta proinfiammatoria e stimolare quella antinfiammatoria, oltre ad essere un modulatore del sonno. In conclusione la vitamina D è stata inversamente correlata con manifestazioni dolorose, come la fibromialgia e le malattie reumatiche. Inoltre l’integrazione di vitamina D associata ad un’igiene del sonno può avere un ruolo terapeutico, non solo nei disturbi del sonno, ma anche nella prevenzione e nel trattamento delle condizioni di dolore cronico.