La dieta chetogenica prende il nome dal principio che le sta alla base, ovvero la capacità di indurre la produzione di chetoni da parte del fegato che saranno utilizzati principalmente come “carburante” per il cervello, che non è in grado di utilizzare gli acidi grassi direttamente, ma solo il glucosio.
I chetoni derivano dagli acidi grassi rilasciati dalla degradazione del grasso corporeo che avviene quando si segue una dieta ipocalorica con una bassa percentuale di carboidrati.
La dieta chetogenica prevede di fatto meno del 10% di carboidrati e oltre il 60% di grassi.
Sebbene questo tipo di dieta molto gettonata si sia rivelata un’ottima strategia terapeutica in varie condizioni patologiche così come per il dimagrimento, siamo sicuri che vada bene anche per gli atleti?
In uno studio pubblicato su Nutrition and Metabolism, condotto da Paul Urbain del Department of Medicine, Section of Clinical Nutrition and Dietetics, dell’Università di Friburgo in Germania, 42 adulti, che praticavano costantemente attività fisica, hanno seguito per sei settimane una dieta ipocalorica, con un’elevata percentuale di grassi e una bassa percentuale di carboidrati, ovvero una dieta chetogenica.
Dai risultati dello studio è emerso che i soggetti reclutati hanno perso ciascuno circa 1kg di grasso e 1kg di massa magra, con un miglioramento anche dei livelli di glicemia nel sangue.
Tuttavia c’è stata una riduzione del consumo massimale di ossigeno (VO2max) e della potenza, con un peggioramento del metabolismo del colesterolo.
In conclusione, a causa della perdita di massa muscolare e della riduzione del Fitness, la dieta chetogenica non sembra adatta agli atleti, per lo meno quelli di potenza.
Fonte: Urbain e coll. Impact of a 6-week-non-energy-restricted ketogenic diet on physical fitness, body composition and biochemical parameters in healthy adults. Nutr Metab (Lond). 2017 Feb 2014:17.