Lo studio del sistema immunitario e della sua azione su invasori esterni ed interni, sta portando a scoperte sempre più affascinanti.
Ci sono sempre più evidenze di come l’esercizio fisico può aiutare a combattere il cancro influenzando il funzionamento di alcune cellule immunitarie.
È già stato precedentemente riscontrato che le persone altamente attive hanno molte meno probabilità di sviluppare ben 13 diversi tipi di cancro rispetto alle persone sedentarie e che l’esercizio fisico regolare può ridurre (-69%) i rischi di sviluppare alcuni tumori, e sappiamo anche che l’esercizio fisico può migliorare i risultati dei trattamenti medici e prolungare la vita nelle persone che già si trovano a combattere un cancro.
Da studi eseguiti prevalentemente sugli animali, apprendiamo che l’esercizio fisico riduce l’infiammazione rendendo il corpo meno ospitale per i tumori maligni, ma non è ancora del tutto chiaro come l’allenamento possa influire sui tumori.
Per comprendere meglio questo meccanismo, in un recente studio gli scienziati hanno inoculato nei topi diversi tipi di cellule cancerose e fatto poi correre alcuni roditori, mentre altri rimanevano sedentari.
Dopo diverse settimane, si è notato che alcuni dei topi corridori mostravano scarsa crescita tumorale.
Ai roditori erano state iniettate cellule cancerose note per essere particolarmente vulnerabili a un tipo specifico di cellule immunitarie, note come cellule T CD8+ che tendono, principalmente, a combattere alcune forme di cancro al seno e altri tumori solidi.
Per scoprire se l’esercizio stava avendo effetti particolari su quelle cellule immunitarie, i ricercatori hanno bloccato chimicamente l’azione di queste cellule T negli animali e li hanno rifatti correre.
Settimane dopo, e nonostante fossero soggetti attivi, gli animali senza cellule T CD8+ funzionanti hanno mostrato una crescita tumorale significativa, suggerendo che le cellule T CD8+, quando funzionanti, devono essere un fattore chiave di come l’esercizio fisico aiuta a scongiurare alcuni tumori.
Come ulteriore conferma, gli scienziati hanno quindi isolato le cellule T CD8+ da animali che avevano corso e da quelli sedentari, iniettando poi l’uno o l’altro tipo di cellule T in animali sedentari e inclini al cancro.
Il risultato ha sorpreso ed esaltato gli studiosi: gli animali che hanno ricevuto cellule immunitarie dai corridori hanno successivamente combattuto i tumori notevolmente meglio degli animali che avevano ricevuto cellule immunitarie da topi inattivi.
In breve, sembra proprio che queste cellule T siano fortemente influenzate dall’esercizio fisico.
Come capirete, l’importanza della scoperta è di notevole peso scientifico per le potenziali applicazioni sull’uomo e fanno intuire come un’attività a costo quasi zero e senza effetti collaterali come la corsa, può essere uno stile di vita implementabile ad ogni età.