Nuove evidenze sul ruolo cruciale per la salute degli Omega-3 giungono da uno studio da poco pubblicato su Prostaglandins, Leukotrienes and Essential Fatty Acids.
Nello specifico, si tratta di una ricerca che ha posto in correlazione i livelli di Omega-3 nel sangue, rappresentati da un marker, l’Omega-3 index, con la salute del sistema immunitario.
L’Omega-3 index (O3I) indica la quantità di Epa e Dha sul totale degli acidi grassi presenti nelle membrane dei globuli rossi.
Esistono delle evidenze sperimentali che gli Omega-3 possono avere un’influenza positiva sulla resistenza all’insulina e quest’ultima è correlata al livello di infiammazione.
In uno studio del 1993 si è scoperto che l’insulino-resistenza è in relazione al tipo di acidi grassi di cui sono costituite le membrane cellulari.
Più omega-3 sono presenti nelle membrane cellulari più elevata è la sensibilità all’insulina, più acidi grassi saturi ci sono e più elevata è la resistenza.
Tra gli effetti biologici degli omega-3, troviamo un aumento del tempo di coagulazione, una ridotta adesività piastrinica, un abbassamento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, una migliorata fluidità di membrana soprattutto dei globuli rossi, con conseguente miglioramento del trasporto dell’ossigeno ai tessuti periferici e un orientamento verso la produzione di prostaglandine di tipo antinfiammatorio e a carattere vasodilatatore
Come noto, l’immunità si divide in innata e adattativa.
La prima è costituita da cellule come i neutrofili che corrispondono alla prima risposta di tipo infiammatorio del nostro sistema immunitario e che fagocitano materiale di scarto o danneggiato, piuttosto che agenti patogeni pericolosi.
Il sistema adattativo, invece, interviene successivamente in caso di infezione ed è costituito dai linfociti, comprensivi delle cellule della memoria, con la capacità, appresa nel tempo, di attaccare agenti patogeni. Più elevati sono i neutrofili maggiore è lo stato di infiammazione, spesso silente e cronica.
Il rapporto neutrofili:linfociti (Nlr) misura l’equilibrio tra il sistema immunitario innato e quello adattativo. È considerato un biomarcatore dell’infiammazione sistemica: un Nlr normale è di circa 1-3, tra 6 e 9 si parla di rischio lieve mentre oltre i 9 siamo già in condizione di patologica critica.
Sono stati incrociati i valori di O3I e Nlr di 28.871 individui sani rilevando una relazione inversa: a un più alto O3I si associavano numeri inferiori di Nlr.
La soglia minima di O3I per un indice Nlr corrispondente a un sistema immunitario efficiente e bilanciato è risultata del 6,6%.
I risultati suggeriscono che i livelli ematici di Epa+Dha giochino un ruolo nel mantenimento di un sistema immunitario quiescente ed equilibrato nelle persone sane.
Liberamente tratto e adattato da www.nutrientiesupplementi.it e dal libro “La Dieta Antivirus – come potenziare il tuo sistema immunitario”.