Sebbene il ministero della salute italiano abbia già da tempo definito in modo chiaro il significato dei termini probiotico, prebiotico e simbiotico, vi è ancora una grande confusione a riguardo tra le persone non del settore.
PROBIOTICO: il termine deriva dal greco pro-bios, cioè “a favore della vita”. Con probiotici si intende dunque un batterio che deve possedere determinate caratteristiche:
– deve essere naturalmente presente nel nostro intestino
– deve resistere alla digestione da parte dei succhi gastrici e degli enzimi digestivi
– deve essere in grado di aderire alle pareti intestinali e colonizzare l’intestino
– deve avere un effetto positivo per l’organismo, favorendo le difese immunitarie, e ostacolando la crescita di microrganismi patogeni.
PREBIOTICO: sostanza di origine alimentare non digeribile, che se assunta in quantità adeguata, è in grado di stimolare selettivamente la crescita e/o l’attività di uno o più batteri già presenti nel tratto intestinale. Si tratta dunque di sostanze che superano pressoché indenni il primo tratto digestivo (bocca, stomaco, intestino tenue) e giungono come tali a livello della restante parte del tratto digestivo dove funzionano come substrato fermentabile per la microflora intestinale.
I prebiotici più comuni sono gli oligosaccaridi come l’inulina ed i frutto-oligo-saccaridi (FOS), poi ancora glucani, fructani, lattulosio. Sono naturalmente presenti nella parte edibile di piante come carciofo, banane, asparagi, avena.
SIMBIOTICO: si intende l’associazione tra probiotici e prebiotici con un effetto benefico sinergico sulla salute. In questo modo viene favorita la sopravvivenza dei probiotici. Il campo di applicazione può essere molto ampio, ad esempio alcuni effetti riconosciuti includono un miglioramento dell’intolleranza al lattosio (dove solo i prebiotici spesso falliscono), e favoriscono l’assorbimento di alcuni minerali come calcio, ferro e magnesio. Sono utili inoltre in caso di diarrea, di assunzione di antibiotici, oppure nella riduzione dell’infiammazione intestinale.