TESTOSTERONE BASSO
Sportman & Fitness – mar/apr 2006
Domanda
Salve Dr. Spattini, mi permetto di scriverle queste righe perché è dificilissimo trovare competenze sia nel campo medico che nel campo più ‘rock’n roll’ dei maghi del fitness che sapranno certamente aiutare uno a vincere una gara ma sicuramente non migliorare la tua salute a lungo termine.
E per questo che mi rivolgo a lei essendo stato deluso dalle competenze ‘sotto zero’ di endocrinologi pronti a dare cure di testoviron a vita senza nessun controllo né protezione epatica o altra. Ho sentito parlare di lei tramite riviste e avendo famiglia a Piacenza. Personalmente vivo in Svizzera a Ginevra.
Prima di tutto mi vorrei presentare: mi chiamo J.B., ho 42 anni e mi alleno da più di 20 anni. Sono passato da 69 kg a 112 kg nei primi 3 anni per poi scendere a 89 kg in gara.
Ho vinto qualche titolo come il campionato svizzero IFBB nel 1993 e un quarto posto agli europei 1993 a Budapest (sempre sotto novanta). Ora ho chiuso con le competizione però non con le diete e l’allenamento intensissimo. (Ho sempre gareggiato contro me stesso quindi non ho bisogno di una carota in forma di coppa per motivazione).
IMPORTANTISSIMO: non ho mai toccato agli anabolizzanti finora, tutte le gare erano ‘clean’, quel che maggiora il risultato.
Il problema sta nel fatto che pur dividendo gli allennamenti in più sedute per diminuire il tempo di training e quindi tentare di evitare il catabolismo, penso di aver raggiunto un punto dove si debba prendere una decisione: o continuare a fare un po’ di sport per il mantenimento (cosa che non m’interessa affatto) o trovare metodi permettendo un recupero migliore per uscire dalla spirale dell’overtraining che tocca tutti gli sportivi ma specialmente gli anziani che non hanno più lo stesso livello ormonale dei giovani e che è ancora diminuito dall’overtraining stesso. Finora sono sempre riuscito a ‘sopportare’ questo sovraccarico di lavoro ma ora mi rendo conto che prima o poi dovrò cedere perché diventa troppo dura.
Recenti analisi hanno dimostrato una buona salute generale ma un tasso di testosterone al minimo accettabile. Con questo risultato sono andato a vedere un endocrinologa che mi ha fatto fare una cura di 3 iniezioni di testoviron (1 al mese) per provare a stimolare la produzione propria. Durante questi 3 mesi non ho sentito alcun miglioramento sulla fatica né sulle performances, il solo effetto era una ritenzione idrica e un aumento dell’appetito. E dopo 4 mesi i valori del testosterone erano sotto le norme minime (33 pmol/L per una norma dai 43 ai 139)e la fatica mostruosa. Questo stesso medico mi ha chiesto se desideravo continuare a prendere del testoviron a vita !!!
Finora non ho dato risposta perchè sono certo che una soluzione più ‘soft’ o almeno con prodotti meno aggressivi (DHEA, GH?…) deve esistere per riequilibrare il sistema ormonale a lungo termine senza parlare di doping. Quel che cerco è di potere continuare ad allenarmi come sempre, ma migliorare il recupero permettendomi di svolgere una vita ‘normale’ fuori palestra e non essere costantemente stravolto dalla fatica.
In chiaro, la mia domanda è: si può fare qualcosa medicalmente (ormoni o altro) a lungo termine (non cure che danno risultati Up and DOWN) accettabile dal punto di vista dei rischi corsi ? Oppure viene a dire, è più sano continuare nell’overtraining indebolendo sempre più il corpo, le ossa… o prendere certi medicinali a scopo di cura e non di doping a dosi demenziali ?
Grazie per la vostra risposta.
J. B.
Risposta
Caro J., le tue domande sono più che legittime soprattutto in un momento in cui da un lato c’è una forte demonizzazione del doping e dall’altra c’è un’apertura verso l’utilizzo di ormoni a scopo anti-age.
A questo punto si pone un problema etico. Mi spiego meglio. Se da un lato è perfettamente accettabile che un uomo affetto da PADAM (Partial Androgenic Aging Male), cioè con livelli di testosterone bassi e sintomi ad esso correlati (diminuzione della libido, astenia, depressione, aumento del grasso corporeo a livello addominale) attui una terapia sostitutiva ormonale, lo è forse meno se l’obiettivo non è migliorare lo stato di salute o di cenestesi (percezione della sensazione di benessere) ma potersi allenare più intensamente per mantenere un fisico a livello di prestazioni sopra la “norma”. Ovviamente la prima cosa da fare per migliorare i livelli ormonali senza ricorrere ai farmaci è quella di ottimizzare l’allenamento, l’alimentazione ed il recupero. Fondamentalmente è opportuno seguire queste semplici indicazioni: 1) suddividere l’allenamento in maniera adeguata ed in cicli; 2) avere un apporto calorico tale da favorire la crescita ed il recupero; 3) apportare dei carboidrati e delle proteine prima e dopo l’allenamento; 4) usare gli integratori in maniera specifica.
In linea generale dopo i 40 anni se i livelli ormonali degli ormoni anabolici sono un po’ bassi è opportuno allenarsi solo 3 volte alla settimana, al massimo 4 volte, magari alternando la frequenza. E’ fondamentale ciclizzare alternando microcicli, nei quali si alternano sedute più pesanti ad altre che prevedono carichi più leggeri per favorire il recupero articolare, mesocicli, che prevedono almeno una settimana al mese di diminuzione del volume di allenamento e macrocicli, che prevedono una pausa di 5 giorni ogni 3-4 mesi di allenamento.
Per quanto riguarda il livello calorico è un punto cruciale perché un’alimentazione ipocalorica deprime il testosterone, l’insulina e IGF, tutti ormoni anabolici, ma un eccesso di calorie favorirebbe più facilmente che in giovane età un accumulo repentino di grasso corporeo. Di conseguenza è opportuno trovare il giusto equilibrio seguendo di base una dieta normocalorica e alternando saltuariamente situazioni di diete ipercaloriche e ipocaloriche per stimolare il sistema ormonale ed evitare l’accumulo di grasso. Attualmente si ritiene che la dose ideale da assumere in una bevanda post-workout per tamponare il catabolismo e privilegiare l’anabolismo sia composta da 15-30 gr. di proteine e 50-100 gr. di carboidrati. E’ fondamentale assumere questa miscela entro le prime due ore dopo l’allenamento perché questo lasso di tempo rappresenta la cosiddetta “finestra anabolica” nella quale sia la resintesi del glicogeno muscolare che la sintesi proteica sono massimizzate aumentando la produzione di insulina, HGH e IGF (ormoni anabolici). Nello stesso momento non bisogna trascurare l’uso degli integratori; una dose di 200 mg. di acido lipoico migliorerà la captazione del glucosio da parte delle cellule muscolari ed una dose di 1 gr.ogni 10 kg. di peso corporeo di ramificati e glutammina contribuiranno a tamponare il catabolismo e favorire l’anabolismo. Senza dubbio l’uso ciclico di integratori che fungono da stimolatori ormonali come il Tribulus Terrestris, il ZMA, l’acetilcarnitina, la crisina ed il Saw Palmetto sono da consigliare in una fascia di età dove il sistema ormonale tende a zoppicare ed in effetti è mia esperienza che questi integratori funzionino particolarmente bene negli over 40 e meno nei giovani. Tu hai fatto riferimento al DHEA ed al GH; ebbene entrambi questi farmaci rientrano nella categoria di doping se usati dagli sportivi agonisti ma sono tra i prodotti più usati nella terapia anti-age (p.es. negli U.S.A. il DHEA è un prodotto da banco e viene venduto come un integratore). In effetti questi prodotti interferiscono minimamente sull’asse ipotalamo-ipofisi e gonadi (il GH proprio per niente) e quindi ci sono meno rischi di alterazioni di tale sistema come invece avviene regolarmente e a volte anche in maniera irreversibile (anche se raramente) con l’uso degli ormoni anabolizzanti steroidei.Quello che provoca un meccanismo di feed-back negativo più aggressivo è senza dubbio il testosterone che è poi il Testoviron che hai menzionato. In realtà assumendolo non si stimola la propria produzione ma se mai che viene ulteriormente inibita. Come vedi il discorso è un po’ complicato e le strade da seguire possono essere molteplici, valutabili da caso a caso e alla fine deve prevalere la libera scelta individuale nel rispetto della legge e della salute.