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DIMAGRIMENTO LOCALIZZATO – Studio clinico

DIMAGRIMENTO LOCALIZZATO – Studio clinico
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di LUZI PAOLO / MASSIMO SPATTINI

La costituzione morfologica è l’insieme dei caratteri morfologici legati alla genetica e all’epigenetica, cioè l’influenza dell’ambiente esterno sul manifestarsi di determinate predisposizioni. Ogni persona, quindi, può essere classificata secondo un preciso morfotipo, caratteristico del proprio assetto ormonale, che può essere modulato da dieta ed esercizio fisico. In caso di bilancio energetico positivo ogni morfotipo tende a depositare tessuto adiposo in specifiche aree corporee: il morfotipo iperlipogenetico androide nella parte superiore del corpo (addome, schiena, tricipiti), l’ipolipolitico ginoide in quella inferiore (regione peritrocanterica, glutei, cosce), mentre il misto in modo uniforme.

OBIETTIVO: Lo scopo di questo studio è di valutare se, mediante un regime dietetico e di allenamento mirati che tengano conto delle differenze ormonali di tre diversi morfotipi, sia possibile produrre un dimagrimento localizzato.

METODI: nel periodo compreso tra l’08/03/13 ed il 15/09/13 è stato condotto  uno studio clinico controllato randomizzato a gruppi paralleli in cieco su un gruppo di soggetti (n = 84) con BMI medio di 26 (Kg/m2) ed età media di 41,5 anni, che rispettavano i criteri di inclusione precedentemente stabiliti. Ciascun soggetto è stato convocato per un incontro preliminare dove sono stati rilevati alcuni parametri di composizione corporea mediante misure antropometriche (peso, altezza, circonferenze, pliche) e bioimpedenziometria. E’ stato compilato un questionario per valutare il livello di attività fisica del soggetto e per classificarlo nel rispettivo morfotipo. I soggetti sono stati randomizzati per minimizzazione e assegnati, in base al rispettivo morfotipo, a 3 coppie di gruppi di studio: androide sperimentale (n = 12) vs androide controllo (n = 12); ginoide sperimentale (n = 15)  vs ginoide controllo (n = 15); misto sperimentale (n = 15)  vs misto controllo (n = 15). Ciascuna di queste tre coppie di gruppi è stata valutata indipendentemente l’una dalle altre.

Poiché dopo il follow up di 2 mesi il morfotipo misto sperimentale è risultato meno aderente del misto controllo alla dieta e all’allenamento, in questo riassunto abbiamo preferito focalizzare l’attenzione solo sul morfotipo androide e ginoide.

Ad ogni soggetto di ciascun gruppo è stata prescritta una dieta personalizzata in relazione al morfotipo di appartenenza.

Coppia androide (apporto calorico superiore del 10% rispetto al valore di metabolismo basale stimato, questo perché il tessuto adiposo addominale presenta una maggiore attività lipolitica mediata dalla lipasi ormono- sensibile): ai soggetti appartenenti al gruppo sperimentale è stata prescritta una dieta che prevedeva la seguente ripartizione in macronutrienti: 40% carboidrati (C), 30% proteine (P), 30% lipidi (L). La ripartizione delle Kcal durante la giornata era la seguente: 25% colazione, 30% pranzo e 45% cena. La colazione apportava una ridotta quantità di carboidrati per evitare di alzare ulteriormente la glicemia già alta a causa della ipercortisolemia del primo mattino. Infatti picchi glicemici elevati al mattino produrrebbero una risposta insulinica compensatoria che favorirebbe la lipogenesi e l’accumulo di trigliceridi nella parte superiore del corpo. Le proteine servono per contrastare il catabolismo proteico indotto dal cortisolo;

Anche il pranzo apportava una ridotta quantità di energia, con una ridotta % di carboidrati per favorire l’esaurimento delle scorte di glicogeno epatico.

La cena era il pasto più sostanzioso apportando il 45% delle Kcalorie totali ed il 65% di carboidrati totali della giornata, fornendo principalmente carboidrati a basso indice glicemico. Questi carboidrati servivano a ripristinare le scorte di glicogeno epatico, ridotte a causa del pranzo ricco di proteine, senza stimolare la lipogenesi.

Il consumo serale di carboidrati in questo morfotipo aumenta la compliance poiché aumenta la sintesi cerebrale di serotonina che contribuisce ad un maggiore rilassamento, inoltre aumenta la secrezione di leptina (anoressizzante) e riduce la secrezione di grelina (oressizzante), contribuendo a limitare la secrezione di cortisolo. Inoltre alla sera la cortisolemia è bassa e quindi non si instaura iperglicemia e conseguente iperinsulinemia indotta dal consumo di carboidrati. Il consumo di proteine alla sera in questo morfotipo deve essere ridotto perché la fenilalanina e la tirosina sono precursori dell’adrenalina, la quale contribuirebbe a “stressare” il soggetto e ad innalzare ulteriormente la cortisolemia.

Coppia ginoide (apporto calorico inferiore del 10% rispetto al valore di metabolismo basale stimato, poiché il tessuto adiposo dei glutei e delle cosce presenta una minore attività lipolitica mediata dalla lipasi ormono- sensibile e perché questo morfotipo presenta generalmente un metabolismo rallentato): ai soggetti appartenenti al gruppo sperimentale è stata sottoposta una dieta che prevedeva la seguente ripartizione in macronutrienti: 55% C, 20% P, 25% L. La ripartizione delle Kcal durante la giornata era la seguente: 30% colazione, 45% pranzo e 25% cena. Le proteine sono fornite in quantità ridotta per limitare l’abbassamento di pH che può determinare la precipitazione di cristalli di calcio in ambiente acido favorendo la formazione dei noduli cellulitici.

La colazione apportava principalmente carboidrati al fine di stimolare il metabolismo tiroideo favorendo la conversione di T4 in T3. Mentre le proteine hanno lo scopo di contrastare il catabolismo proteico promosso dal cortisolo.

Il pranzo era il pasto più abbondante ed apportava principalmente carboidrati per stimolare la tiroide; tenendo sotto controllo l’indice glicemico per evitare il picco insulinico post prandiale e la conseguente lipogenesi. Le proteine ed i lipidi servivano per abbassare l’IG del pasto.

La cena era il pasto più restrittivo ed apportava solo il 25% delle calorie giornaliere. I carboidrati sono assunti in quantità ridotta poiché l’iperglicemia blocca la secrezione di GH nelle prime ore notturne. Le proteine sono il principale macronutriente di questo pasto e servono a stimolare la produzione di GH. Questo ha un effetto sinergico con l’allenamento serale per favorire il picco di GH. I lipidi, in particolare gli acidi grassi monoinsaturi, sostengono le funzioni epato-biliari favorendo l’eliminazione degli estrogeni.

Nei due gruppi sperimentali, la ripartizione dei macronutrienti per ciascun pasto era differente.

Nei gruppi di controllo, l’apporto calorico è stato calcolato in base al morfotipo di appartenenza; mentre la ripartizione dei macronutrienti, uguale per i 2 gruppi controllo, era la seguente: 55% C, 15% P, 30% L. La ripartizione delle Kcal durante la giornata era la seguente: 25% colazione, 5% spuntino, 35% pranzo, 5% merenda e 30% cena, quindi una ripartizione dell’energia è uniforme nei tre pasti principali.

Nei 2 gruppi controllo, la ripartizione dei macronutrienti per ciascun pasto era la stessa.

Ai due gruppi sperimentali è stato prescritto un programma di allenamento specifico in base al morfotipo d’appartenenza seguendo i concetti della spot reduction; il razionale alla base della relazione tra allenamento e dimagrimento localizzato è che la contrazione muscolare favorisce un incremento della temperatura del muscolo coinvolto nell’esercizio, ciò incrementa la temperatura del tessuto adiposo sottocutaneo (SCAT) sovrastante al muscolo, causando un aumento del flusso sanguigno dello SCAT.

Questo aumento del flusso sanguigno consente di incrementare la concentrazione di catecolamine nel tessuto adiposo, le quali promuovono la lipolisi ed aumentano quindi la mobilizzazione degli acidi grassi liberi e nello stesso tempo diminuisce l’esterificazione degli acidi grassi che permette il formarsi dei trigliceridi ed il loro deposito nel tessuto adiposo sottocutaneo. In questo modo dovrebbe essere possibile una lipolisi localizzata.

Lo scopo dell’allenamento nel gruppo androide sperimentale è quello di aumentare il flusso sanguigno nell’ adiposo addominale per incrementare la lipolisi localizzata. L’allenamento eseguito nel tardo pomeriggio quando le riserve di glicogeno epatico sono limitate a causa del pranzo prevalentemente proteico, consente di innescare più rapidamente il metabolismo ossidativo a carico dei grassi.

L’allenamento per il gruppo ginoide sperimentale prevedeva l’esecuzione di esercizi per gli arti inferiori e per i glutei, consentendo di incrementare il flusso sanguigno nel tessuto adiposo della regione peritrocanterica e dei fianchi, per favorire il ritorno venoso e una lipolisi localizzata. L’allenamento eseguito nel tardo pomeriggio, associato alla cena prevalentemente proteica, favorirà il picco di GH nelle prime ore notturne.

L’allenamento per i 2 gruppi controllo è il medesimo; rispetto ai programmi di allenamento dei gruppi sperimentali, in questo allenamento non viene allenato un distretto muscolare specifico, ma viene implementato un allenamento aerobico full body che permette di stimolare metabolismo aerobico e quindi la lipolisi generalizzata.

Tutte e tre le tipologie di allenamento avevano un volume uguale e dovevano essere svolte tre volte a settimana.

Al termine del periodo di follow up di due mesi, è stato effettuato un secondo incontro con i partecipanti che hanno portato a termine lo studio (n = 80), durante il quale sono state rilevate le misure di composizione corporea mediante antropometria e bioimpedenziometria. La successiva analisi statistica dei risultati ha incluso solo i soggetti che sono risultati aderenti alla dieta e all’attività fisica (n = 70).

RISULTATI: nel gruppo androide sperimentale, c’è stata una riduzione significativa (rispetto al gruppo controllo) della plica sottoscapolare, plica addominale e della circonferenza vita. In entrambi i gruppi c’è stata una riduzione significativa di massa grassa (FM) rispetto al baseline, ma non c’è alcuna differenza tra gruppo sperimentale e controllo.

La massa magra (FFM) non ha subito alcuna variazione in entrambi i gruppi rispetto al baseline.

Nel gruppo ginoide sperimentale c’è stata una riduzione media statisticamente significativa della plica sovrailiaca, plica coscia, circonferenza fianchi, area adiposa della coscia. Inoltre c’è stato un significativo aumento percentuale medio dell’area muscolare della coscia.

La circonferenza della coscia ha subito in entrambi i gruppi una piccola ma significativa riduzione rispetto al baseline, senza però alcuna differenza tra gruppo sperimentale e controllo.

E’ possibile concludere che, nonostante non ci sia stata una riduzione della circonferenza coscia significativamente maggiore nel gruppo sperimentale, in questo gruppo c’è stato un aumento del rapporto area muscolare coscia / area adiposa coscia rispetto al gruppo controllo. I risultati del morfotipo ginoide potrebbero essere interpretati in maniera differente; è possibile che dopo il periodo di follow up nel gruppo sperimentale si sia verificato un maggior riassorbimento-drenaggio dei liquidi interstiziali degli arti inferiori rispetto al gruppo controllo. Quindi, secondo questa interpretazione dei risultati, non c’è stata una modificazione delle aree muscolo-adipose della coscia del gruppo sperimentale, ma una maggiore riduzione di acqua extracellulare. Per confermare o smentire questa ipotesi servirebbe una misurazione al baseline e dopo il follow up mediante DEXA

Il trattamento sperimentale e quello di controllo in questo morfotipo hanno prodotto un minore riduzione di FM rispetto al morfotipo androide, ma hanno causato una maggiore riduzione di FFM e di tutti i parametri ad essa annessi.

CONCLUSIONI: per il gruppo di soggetti in studio, è stato dimostrato che l’applicazione di una dieta e di un programma di allenamento, che tengano conto della costituzione morfologica del soggetto sono in grado di produrre un dimagrimento localizzato nel morfotipo androide e ginoide.

 

PROGRAMMA DI ALLENAMENTO

 

IPOLIPOLITICO GINOIDE FCmax 60-65%

  • 5’ runner
  • 5’ stretching
  • Circuito gambe x 3 cicli:
    • Squat x 25
    • Panca piana x 10
    • Leg extension x 25
    • 3’ Cyclette antigravitazionale o camminata tapis roulant salita al 5%
    • Lat machine x 10
    • Spinte in alto x 10
    • Leg curl x 25
    • 3’ Cyclette antigravitazionale o camminata tapis roulant salita al 5%
    • Curl bilanciere x 10
    • Calf x 25
    • Pull down bicipiti x 10
    • 3’ Cyclette antigravitazionale o camminata tapis roulant salita al 5%

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IPERLIPOLITICO ANDROIDE 70-75% FCmax

  • 5’ runner
  • 5’ stretching
  • Circuito x 3 cicli:
    • Panca piana x 10
    • Crunch Avanti x 15-20
    • Crunch inverso x 15-20
    • Pressa orizzontale x 10
    • 3’ Cyclette orizzontale con torsione e tirando invece che spingendo
    • Leg curl x 10
    • Crunch obliquo x 15-20
    • Addome tirate laterali x 15-20
    • Spalle: spinte in alto x 10
    • 3’ Cyclette orizzontale con torsione e tirando invece che spingendo
    • Lat machine avanti x 10
    • Twist (addome) x 40’’
    • Iperestensioni x 15
    • Curl bilanciere x 10
    • 3’ Cyclette orizzontale con torsione e tirando invece che spingendo

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ALLENAMENTO CONTROLLO

  • 5’ stretching

Ripetere tutto il circuito x 3 cicli:Alzate laterali x 10

    • Curl bilanciere x 10
    • Tricipiti ai cavi x 10
    • Panca piana x 10
    • Lat machine avanti x 10
    • Crunch avanti x 15
    • Crunch inverso x 15
    • Crunch obliquo x 15
    • Squat/pressa x 12
  • Al termine di tutti e 3 i cicli:  20’ runner/cyclette

 

Dott. PAOLO LUZI

LAUREA SPECIALISTICA A CICLO UNICO IN FARMACIA (Università degli studi di Parma Facoltà di Farmacia)

LAUREA MAGISTRALE IN ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE UMANA (Corso di laurea interfacoltà Agraria – Medicina e chirurgia)

OLYMPIAN’S – marzo/aprile 2014