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ERRORI COMUNI NELLA DIETA DI ELIMINAZIONE

ERRORI COMUNI NELLA DIETA DI ELIMINAZIONE
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Iniziare una dieta di eliminazione può essere un’ottima idea per capire quali cibi ci danno fastidio nella nostra condizione e quali, invece, ci fanno sentire meglio. I cibi generalmente compresi sono soia, uova, latticini e glutine. Purtroppo però ci sono alcuni errori piuttosto comuni che possono portare questo tentativo ad essere meno efficace:

1) non programmare nel modo appropriato. Un piano di eliminazione generalmente dura per 4 settimane, per poi reintrodurre gradualmente gli alimenti. Iniziare un piano di eliminazione durante un matrimonio, ferie, o festività può far diventare l’attinenza al piano piuttosto complicata. Spesso è meglio aspettare, e iniziare con calma.

2) utilizzare troppi cibi raffinati. Spesso affidarsi alle etichette “senza glutine”, “senza lattosio” ecc, può portare ad assumere una grande quantità di cibi raffinati, che spesso contengono ingredienti aggiunti per renderli più appetibili. Meglio rimanere sui cibi naturalmente privi della sostanza che si vuole eliminare (ad esempio, in una dieta gluten-free, meglio mangiare riso/quinoa/amaranto rispetto alle varie farine di grano senza glutine).

3) non comprendere una quantità sufficiente di cibi salutari. Già si sta eliminando qualche alimento, meglio quindi non limitarsi con verdura, frutta e fonti di proteine. In questo modo ci si sentirà anche meno limitati.

4) eccedere in specifici alimenti. Noci, avocado e miele sono spesso alimenti che le persone tendono a consumare in eccesso durante le diete di eliminazione. Questi cibi possono portare a disturbi gastrointestinali, e quindi non dare il riposo necessario al nostro intestino. Inoltre sono ricchi di grassi o zuccheri, che possono portare ad un aumento di peso.

5) eliminare calorie. Per ogni caloria di alimento “proibito” bisogna reinserirne una dell’alimento concesso, meglio se ricco di antiossidanti, fibre e fitonutrienti, che possono aiutare il tuo sistema immunitario in vari modi. Una restrizione calorica eccessiva può portare anche ad una fatica generalizzata che andrà a mascherare gli effetti benefici dell’eliminazione di determinati cibi.

6) non annotarsi i sintomi. Durante la fase di reintroduzione dei cibi “proibiti” è meglio annotarsi tutto il possibile (sintomi, cibi introdotti, quando, in che quantità ecc), altrimenti diventerà difficile trovare il nesso.

7) aspettative troppo alte. Non stiamo parlando di una dieta miracolosa, dunque non aspettarsi miglioramenti miracolosi sarebbe meglio. Non siamo tutti uguali, c’è chi si sentirà meglio al giorno 1, chi al giorno 3, chi al giorno 15, oppure anche chi non noterà cambiamenti.

Alla luce di questi piccoli accorgimenti ora puoi iniziare una dieta di eliminazione con le giuste nozioni e potrai capire al meglio quale cibo non è adatto per te e quale invece ti fa sentire al meglio.