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GH, PROTEINE, AMMINOACIDI E CANCRO

GH, PROTEINE, AMMINOACIDI E CANCRO
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Spesso si sente dire che il GH possa favorire la genesi di un tumore. In realtà non ci sono evidenze scientifiche che dimostrano ciò, anzi alcune ricerche scientifiche riportano un effetto preventivo nella genesi dei tumori grazie alla capacità del GH di potenziare il sistema immunitario, in maniera specifica i linfociti natural killer, che sono in prima linea nella difesa contro le cellule tumorali. Per quanto riguarda la possibilità che il GH, essendo un ormone che stimola la proliferazione cellulare, possa favorire la crescita di un tumore preesistente non ci sono evidenze, anche se esistono dei presupposti teorici. A scopo prudenziale comunque, non essendoci ancora risposte definitive, è preferibile non somministrare una terapia sostitutiva con GH al paziente oncologico. E per quanto riguarda la produzione del GH endogeno? Sappiamo che la maggior parte degli effetti trofici e proliferativi del GH avvengono tramite la produzione di IGF-1 che è un fattore di crescita stimolato sia dalle proteiche che da un’alimentazione ipercalorica. Alcune ricerche hanno correlato i valori di IGF-1 al rischio tumorale ed alcuni autori tra i quali Franco Berrino e Walter Longo consigliano a scopo preventivo una dieta ipocalorica e ipoproteica. Ma allora i body builder sono tutti destinati a contrarre un tumore? In realtà così non sembra ed in realtà nei body builder semmai la mortalità è maggiormente legata a problematiche di tipo cardiovascolare, probabilmente dovute all’uso di steroidi anabolizzanti dotati di attività di cardiotossica.

L’IGF-1 stimola la via anabolica tramite mTOR, attivata anche dall’insulina, dalla leucina e dagli amminoacidi essenziali (proteine). Quindi anche l’utilizzo degli amminoacidi ramificati (che comprendono la leucina) può favorire i tumori? Direi di no! L’apparente contraddizione nasce dal fatto che gli studi epidemiologici che associano livelli elevati di IGF-1 ad un maggiore rischio tumorale sono stati fatti su popolazioni di persone normali mentre gli atleti o chi si allena con i pesi sono da ritenere una sub-popolazione con caratteristiche diverse. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che l’effetto di queste sostanze negli atleti è diverso perché si verifica un adeguamento recettoriale, cioè aumentano i recettori per l’IGF-1 sulla superficie delle membrane della cellula muscolare ed è qui che si riverberano gli effetti anabolici e proliferativi dell’IGF-1 (ipertrofia ed iperplasia) e non sugli altri organi come prostata o colon dove potrebbe attivare la cancerogenesi. È lo stesso meccanismo che avviene con l’insulina: se una persona normale e sedentaria assume molti carboidrati questo causa livelli elevati di insulina che causeranno problemi di resistenza insulinica con ulteriore innalzamento dei valori di insulina che promuove la crescita delle cellule tumorali in quanto esse avendo un metabolismo prevalentemente glucidico tendono a sovraesprimere i recettori per l’insulina e quindi l’insulina in eccesso ne favorisce la crescita., viceversa sia l’allenamento aerobico che quello con i pesi aumentano la sensibilità insulinica aumentando l’espressione dei recettori per l’insulina a livello muscolare  favorendo l’anabolismo proteico (sintesi proteica) e glucidico (sintesi di glicogeno) e contribuendo al controllo della glicemia. Anche la sovralimentazione stimola l’insulina e l’IGF-1 ed infatti l’obesità è associata ad un aumento dei tumori sopracitati. In parole povere, date a Cesare quel che è di Cesare, cioè date un’alimentazione iperproteica, ipercalorica e i BCAA agli atleti, ma non ad individui sedentari. Sembrano cose ovvie ma forse poi non è così scontato.