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GLUTAMMINA e OKG

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Sportman & Fitness – dicembre 1998

L’integrazione alimentare è un indubbio supporto a qualsiasi persona che intenda praticare attività fisica con una certa costanza. Questa affermazione è oggi non priva di polemiche, basti pensare al recente guazzabuglio che gravita attorno al mondo della creatina. Ma polemiche a parte un integratore che sta destando molto interesse è la glutammina. Già circa 10 anni fa ero stato incaricato dalla L.P.A. (laboratorio per aminoacidi) di studiare una nuova formulazione  di aminoacidi che potesse dare qualcosa  di più dei soliti aminoacidi ramificati. Nacque così l’Aminature Six, una nuova formula contenente: leucina, valina, isoleucina (i soliti ramificati) + glicina, alanina e glutammina. Già a quei tempi avevo valutato l’enorme potenzialità di un aminoacido multivalente quale la glutammina. La glutammina è un aminoacido definito non – essenziale in quanto può venire sintetizzata dal nostro organismo. Tuttavia spesso si è portati a trascurare l’integrazione alimentare degli aminoacidi non essenziali, con l’erronea convinzione che l’organismo riesca a produrne una quantità sufficiente ai propri fabbisogni. Questo potrebbe essere vero in un individuo sedentario, ma non lo è certo per un atleta. La glutammina costituisce da sola circa il 65% di tutti gli aminoacidi presenti nel muscolo scheletrico, ed è anche l’aminoacido predominante nel liquido cefalorachidiano e nel sangue. In particolare essa è l’unico aminoacido che supera con facilità le membrane che rivestono il cervello ed il midollo spinale. Una volta superate queste barriere essa viene trasformata in acido glutammico, il quale agisce come un carburante che dà lucidità mentale, riflessione ed aiuta a mantenere la concentrazione. Tale lavoro è reso possibile dal fatto che la glutammina disintossica l’organismo dall’ammonio che al contrario porta ad uno stato soporoso. Inoltre il cervello immagazzina scarse quantità di glucosio come combustibile, e la glutammina avendo effetto positivo sul metabolismo degli zuccheri, aiuta il cervello stesso a non incappare in quella sensazione di ottundimento che fa seguito all’esercizio fisico. Nel cervello essa agisce sul centro della fame, sito in una stazione definita ipotalamo, dando un senso di sazietà e ciò è molto utile nei casi di dieta ipocalorica. Questa importante azione dipende dal fatto che la glutammina aiuta a mantenere l’omeostasi glucidica , attenua gli sbalzi della glicemia indotti dall’insulina  e per cui tutti quei morsi della fame. Altro aspetto interessante è che la supplementazione a basse dosi di glutammina fa aumentare i livelli circolanti di ormone della crescita in modo più che significativo. Peraltro l’incremento di ormone somatotropo, indotto dall’aminoacido, avviene come è desiderabile, ossia in modo sufficiente, duraturo ma non eccessivo, infatti un eccesso di ormone della crescita scatena reazioni avverse, come l’iperglicemia. La glutammina come già detto, è l’aminoacido più rappresentato del tessuto muscolare. Ogni volta che le sue concentrazioni diminuiscono, nella cellula muscolare si verifica uno stato di ipoidratazione , cioè la cellula si asciuga si restringe e comincia a catabolizzarsi. I tessuti che contengono glutammina sono numerosi, ad esempio il fegato produce ed utilizza glutammina per i processi di detossificazione dell’organismo, ed è proprio grazie ad essa che il rene depura l’organismo dalle sostanze acide, mantenendo il pH a livelli fisiologici. Anche il sistema immunitario, nei complessi processi di difesa fa riferimento alla glutammina. Tornando allo sport possiamo dire che l’esercizio fisico fa aumentare i livelli di glutammina, a questo fa seguito una diminuzione degli stessi che persiste per qualche ora. Il responsabile di tale diminuzione sembra essere lo stress indotto dall’esercizio intenso. Lo stress come sappiamo determina un aumento dei livelli ematici di cortisolo, che è forse direttamente in grado di promuovere l’iniziale aumento di glutammina ed il successivo declino. Un altro aspetto è che lo sport determina un enorme aumento del lavoro che deve compiere il rene per mantenere l’omeostasi nell’organismo. Il rene deve infatti secernere nelle urine parecchia glutammina. In uno studio sono stati selezionati dei soggetti che dovevano praticare esercizio fisico più volte al giorno al fine di instaurare un sovrallenamento. Dopo un certo  periodo di osservazione si notò che le prestazioni degli atleti diminuivano proporzionalmente al calare  dei livelli di glutammina. Inoltre la guarigione clinica della sindrome da sovrallenamento si verificò dopo parecchio tempo, ed in tale periodo la glutammina era tornata ai suoi valori iniziali. Ecco perché il dosaggio ematico dell’aminoacido è un buon predittore dello stress indotto dall’esercizio fisico. Ciò significa che un semplice prelievo di sangue può dirci se stiamo calcando la mano con gli allenamenti. Il tessuto muscolare necessita di glutammina e quando lo stress fa diminuire la quantità di questo aminoacido, il muscolo se la costruisce da solo a partire dalle proteine in esso presenti. Questo catabolismo è indotto dal cortisolo che stimola un enzima detto glutammina-sintesi. Molti sono gli studi che comprovano che la supplementazione di glutammina durante e dopo lo sforzo, rallenta il catabolismo muscolare e stimola la sintesi proteica. Infatti è solo supplementando con la glutammina endogena che si riesce ad inibire l’enzima suddetto. Una volta introdotta nell’organismo, la glutammina supera la barriera intestinale e si rende disponibile nel sangue, per tutti i tessuti che ne mostrino un aumentato fabbisogno. In un recente studio è stato dimostrato che l’aggiunta di glutammina ad un regime alimentare ipercalorico, determinava un minor incremento del tessuto adiposo rispetto a chi avesse assunto la stessa dieta. ma senza glutammina. Ciò si spiegherebbe con il ruolo svolto dalla glutammina nell’attenuare le oscillazioni glicemiche indotte dall’insulina. Passiamo ora al secondo prodotto: l’OKG. OKG è la sigla con cui si indica il composto L-ornitina achetoglutarato, due molecole presenti nell’organismo umano ed a cui competono funzioni di vitale importanza da un punto di vista biochimico. Questo prodotto costituisce una specie di riserva o di magazzino di trasporto della glutammina, oltre al fatto che è dotato di funzioni sue proprie. Pertanto l’OKG mostra un’azione anticatabolica, nel metabolismo proteico. Nel tessuto muscolare in particolare, esso impedisce la perdita di importanti proteine, come la miosina che è una delle proteine che permettono al muscolo stesso di contrarsi. La degradazione della miosina avviene fisiologicamente in risposta ad eventi traumatici o stressanti, come l’esercizio fisico con il procedimento valutato nella prima parte dell’articolo. L’OKG, quando introdotto dall’esterno è in grado di rilasciare glutammina che previene i fenomeni suddetti. Gli studi in letteratura sono numerosi. In particolar modo le ricerche iniziarono nei reparti di chirurgia, dove fu chiaramente dimostrato che la supplementazione di OKG era in grado di rallentare enormemente il catabolismo muscolare indotto dallo stress dell’intervento chirurgico. L’interesse in campo sportivo fu immediato e derivò dall’equazione: se lo stress indotto dall’operazione induce un catabolismo, allora forse questo composto ha un ruolo anticatabolico anche nello stress indotto dall’esercizio fisico. Questa speculazione si rivelò poi esatta. Ma OKG è dotato anche di azione energetica, infatti esso incanala l’utilizzo degli aminoacidi a catena ramificata, in sinergia alla vitamina B6,promuove la sintesi di glucosio da composti non glucidici (gluconeogenesi) ed attiva il ciclo di Krebs. Essendo una forma di deposito della glutammina, l’OKG promuove lo smaltimento delle sostanze tossiche come l’ammoniaca, attraverso il filtro renale. Infine il prodotto sembra essere dotato di una moderata attività anabolizzante, infatti alcuni studi hanno rilevato che esso è in grado di incrementare, modicamente ma in maniera significativa, i livelli ematici di insulina e di IGF1. Riassumendo, l’OKG trova indicazioni in ambito sportivo in quanto previene la degradazione muscolare indotta dallo stress dell’attività fisica, contrasta lo stress mentale e fisico, permette di affrontare al meglio sia attività fisiche di forza che di resistenza e dà un modico effetto anabolizzante oltre che lipolitico. Vediamo ora come si assumono questi due prodotti. Per quanto riguarda la glutammina i primi effetti si osservano alle dosi di un grammo al giorno, ma per ottimizzare l’efficacia della stessa e sortire ai su indicati effetti anticatabolici, sono necessari dosaggi superiori. Un esempio di applicazione potrebbe essere l’assunzione di 5 grammi di glutammina durante l’esercizio fisico e di 5 al termine dello stesso. Alla fine dell’esercizio in particolare, per ottimizzare il ruolo promuovente la sintesi proteica, essa potrebbe essere associata ad una porzione di creatina. Per quanto riguarda  l’OKG il dosaggio dovrebbe aggirarsi attorno ai 2 grammi che andrebbero assunti a stomaco vuoto, e dei quali una porzione nel post-allenamento ed una prima di coricarsi.