Non sono ancora ben chiari la durata, la tipologia ed il dosaggio di fermenti lattici per implementare la salute del microbiota intestinale, tuttavia una recente meta-analisi (Yan Zhang, Lixiang Li, Chuanguo Guo, Dan Mu, Bingcheng Feng, Xiuli Zuo, Yanging Li. Effects of probiotic type, dose and treatment duration on irritable bowel syndrome diagnosed by Rome III criteria: a meta-analysis) aggiunge un nuovo tassello alla comprensione di questa metodologia per la cura della sindrome dell’intestino irritabile (IBS). Le meta-analisi si avvalgono del contributo di una molteplicità di singoli studi, esaltando evidenze inerenti gli effetti di un trattamento o una procedura. È un’alternativa statistica (ed economica) alla tradizionale rassegna di letteratura. Potendo includere solo una determinata serie di studi che rispondono a criteri qualitativi prestabiliti, le meta-analisi vengono definite elettive per trarre conclusioni verosimili. La sindrome dell’intestino irritabile è una comune patologia (si calcola che oltre un decimo della popolazione mondiale ne soffra) che condiziona la qualità della vita dei soggetti che ne sono affetti, ed essendo per lo più cronica, l’utilizzo di una cura che porti sollievo senza causare effetti collaterali negativi desta particolare interesse. Questa analisi di studi precedenti, ha riscontrato che l’utilizzo di singoli probiotici, una dose ridotta ed una breve durata di trattamento (un paio di mesi) è la procedura più efficace nel migliorare il quadro generale sintomatico (ma non il singolo sintomo) e la qualità della vita. Concludendo, i probiotici sono la terapia farmacologica preferenziale nei pazienti affetti da sindrome dell’intestino irritabile.
