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IL PESCE NELLA DIETA CHE SALVA IL CUORE

IL PESCE NELLA DIETA CHE SALVA IL CUORE
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Il consumo di pesce ricco di grassi omega-3  come il pesce azzurro, ad esempio, è uno dei principali componenti salutari della dieta mediterranea. Consumare pesce ricco di omega 3 due volte a settimana migliora il profilo lipidico nel sangue in uomini e donne in sovrappeso – secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nutrition Research (2016). I benefici sono risultati dose-dipendenti – maggiore era la quantità di pesce consumata, più effetti benefici si avevano a livello lipidico. Lo studio ha rilevato che il consumo di salmone riduce i livelli di trigliceridi nel sangue e aumenta i livelli di colesterolo HDL (il colesterolo buono). Hanno tratto beneficio anche le dimensioni delle molecole lipoproteiche, che sono importanti per il rischio di malattia coronarica. Il consumo regolare di salmone fa parte di una dieta benefica per il cuore. Il pesce selvaggio è preferibile rispetto ai pesci d’allevamento in quanto è  più ricco di acidi grassi polinsaturi omega3. Ad esempio, la tilapia d’allevamento, un genere di pesce che vive in acque tropicali dell’Africa, Sud America e Asia, non è un pesce sano perché è molto povero di acidi grassi omega-3 e ricco di acido arachidonico, un acido grasso poliinsaturo che può aumentare l’infiammazione ed è collegato ad un rischio più elevato di malattie cardiovascolari.

Attenzione a tonno e pesce spada! Sono molto ricchi di mercurio e vanno mangiati con parsimonia, preferendo quello fresco o in vetro rispetto a quello in scatola. La preoccupazione è rivolta anche alle donne in età fertile che mangiano spesso sushi e sashimi. Il Board of Health dello Stato di New York ha condotto uno studio che dimostra che molte donne in età fertile che mangiano spesso sushi hanno superato il limite del metilmercurio. Questo è molto preoccupante perché il metilmercurio è una neurotossina, che ha effetti negativi specialmente nel feti non ancora sviluppati.