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INTEGRATORI ED INSULINO-RESISTENZA

INTEGRATORI ED INSULINO-RESISTENZA
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Una delle cause alla base dell’insulino-resistenza è la riduzione del movimento delle molecole di trasporto del glucosio dall’interno all’esterno della membrana. Queste molecole di trasporto, conosciute come GLUT4, sono responsabili del trasporto di glucosio dal sangue all’interno della cellula. Se non c’è un adeguato trasporto del glucosio all’interno della cellula, questo rimane nel sangue e la glicemia si alza. Livelli di glicemia elevati favoriscono la reazione chimica della glicazione che attacca molecole con funzioni vitali, come proteine e lipidi, alterandone le loro capacità funzionali. Inoltre la glicazione crea dei sottoprodotti particolarmente dannosi che sono definiti AGEs (Advanced Glycation end Products) che sono ritenuti essere una delle cause dell’invecchiamento. Esistono svariati nutrienti che sono in grado di intervenire migliorando la concentrazione di GLUT4 e ridurre la glicazione.

CANNELLA – Un estratto idrosolubile di cannella ha dimostrato di avere delle proprietà benefiche nei confronti di glicemia, glicazione e sindrome metabolica. Una delle vie principali tramite le quali la cannella influisce positivamente sulla glicemia è dovuta al fatto che aumenta la produzione di GLUT4 aumentando così la sensibilità insulinica e la captazione di glucosio. Un altro meccanismo col quale la cannella migliora la sensibilità insulinica e la captazione del glucosio è tramite l’attivazione del PPAR (Peroxisome Proliferator-Activated Receptor). PPAR inoltre blocca l’accumulo di grasso e la produzione di glucosio. La cannella inoltre aumenta il senso di sazietà, abbassa la pressione sanguigna e migliora la distribuzione del grasso corporeo diventando così un valido aiuto per combattere la sindrome metabolica. Per ultimo la cannella riduce i danni epatici associati alla steatosi epatica non alcolica, che è una tardiva manifestazione della sindrome metabolica.

CROMO – Un’altra sostanza che migliora la glicemia e la sensibilità insulinica è il cromo. Vari studi hanno dimostrato una forte correlazione tra cromo e diabete. Gli individui con diabete e malattie cardiovascolari sono relativamente deficitari per quanto riguarda I livelli di cromo rispetto agli individui sani. Inoltre persone con riconosciuta carenza di cromo, manifestano dei sintomi tipici del diabete di tipo 2. I diabetici che assumono cromo manifestano calo della glicemia a digiuno immediato e dei livelli di insulina e la glicemia migliora anche nel lungo termine, come dimostra la riduzione dei livelli di emoglobina glicata che esprime la media delle glicemie degli ultimi mesi. Sebbene il cromo sia particolarmente efficace nell’abbassare la glicemia, non c’è però il rischio che si verifichi una pericolosa ipoglicemia. Il cromo funziona sia aumentando la produzione di GLUT4 a livello celluare, sia aumentando il trasporto dalla parte interna alla parte esterna della membrana cellulare.

ACIDO ALFA LIPOICO (AAL) – L’acido Alfa Lipoico interviene interagendo con i gruppi sulfidrilici dei recettori cellulari per l’insulina consentendo una maggiore sensibilità per questo ormone che conseguentemente permette un migliore ingresso del glucosio e dei nutrienti a livello della cellula. Questo avviene tramite sia l’attivazione che l’aumento del numero dei recettori GLUT1 e GLUT4. Probabilmente l’azione favorente la sensibilità insulinica è dovuta grazie anche alla notevole capacità antiossidante dell’acido alfa lipoico che neutralizza i recettori liberi che danneggiano ed occupano i recettori insulinici cellulari. La somministrazione di AAL (600-1800mg/Day) per quattro settimane è già in grado di riparare la sensibilità insulinica in pazienti affetti da diabeter di tipo 2. Inoltre dosaggi di almeno 600mg/Day sono efficaci nel trattamento della polineuropatia diabetica. Si suppone che questi effetti siano parzialmente dovuti ad un miglioramento della microcircolazione.