Entro il 2050 si stima che la popolazione mondiale sfiorerà i 10 miliardi di individui.
Per una vita sana, è indispensabile che tutti abbiano accesso a congrue fonti di cibo, e che questo sia nutriente.
Le tecniche di coltivazione devono stare al passo con i continui mutamenti del mondo (cambiamenti climatici, migrazioni, desertificazione) rispettando i principi della sicurezza alimentare.
Nello sforzo di intensificare la produzione agricola e di renderla più calorica, ricorrendo all’ingegneria genetica, viene spesso trascurato il fondamentale contributo che i micronutrienti, ossia le vitamine e i minerali, apportano alla nutrizione.
In un recentissimo studio pubblicato sul Journal of Biological Chemistry (2020) è stato valutato l’impatto della tiamina (vitamina B1) nella salute delle piante e, a cascata, sulla salute umana.
La vitamina B1 è un componente dietetico essenziale per l’uomo e le carenze di questo micronutriente sono alla base di diverse malattie, in particolare dei disturbi del sistema nervoso.
Per l’uomo, la principale fonte di vitamina B1 sono gli alimenti a base vegetale. Inoltre, la vitamina B1 è vitale anche per le piante stesse ma i suoi benefici per la salute delle piante hanno ricevuto meno attenzione rispetto alla sfera della salute umana.
In generale, la vitamina B1 è ben nota per il suo ruolo di coenzima nelle vie metaboliche, in particolare quelle coinvolte nella produzione di energia e nel metabolismo centrale.
La vitamina B1 sta emergendo come una componente importante nelle risposte allo stress delle piante e si stanno delineando diversi ruoli non coenzimatici di questa vitamina.
Per implementare la resa del metabolismo vitaminico nell’uomo, si sottolinea l’importanza di fortificare con vitamina B1 le piante, rendendole resistenti alle malattie e allo stress, per contribuire a migliorare la salute umana.
Fonte: T.B. Fitzpatrick, L.M. Chapman, “The importance of thiamine (vitamin B1) in plant health: From crop yield to biofortification”. Journal of Biological Chemistry, 2020.
