Questo studio ha dimostrato, tramite la valutazione Plus Cardiac Test , una misurazione validata di molteplici markers che predicono il rischio Sindrome Acuta Coronarica, che la vaccinazione con vaccini mRNA aumenta tale rischio dall’11 al 25% .
Questi cambiamenti permangono per almeno 2,5 mesi dopo la seconda dose di vaccino.
Gli autori concludono che i vaccini mRNA aumentano drammaticamente l’infiammazione dell’endotelio e l’infiltrazione dei linfociti T a livello del miocardio e ciò può essere responsabile dell’aumento di trombosi, cardiomiopatie e altri eventi vascolari avvenuti in seguito alla vaccinazione.
A mio parere però il problema va oltre l’eventuale rischio cardiovascolare post-vaccino ma il problema maggiore risiede nell’aumento dell’infiammazione che permane appunto per 2,5 mesi.
Sappiamo ormai da tempo che tutte le malattie croniche di tipo degenerativo trovano la loro causa primaria nell’infiammazione silente cronica (malattie cardiopolmonari, diabete, cancro, malattie autoimmuni, malattie neurodegenerative, malattie osteo-articolari).
Se, come sembra, dato che la protezione del vaccino ormai è assodato che duri poco più di tre mesi e che ci stiamo avviando a dosi di richiamo da fare ogni 3-6 mesi, è evidente che questa situazione di infiammazione cronica causata da ripetute vaccinazioni possa disregolare e indebolire il nostro sistema immunitario rendendoci più vulnerabili ad altri patogeni e alle malattie degenerative citate prima.
Cosa poter fare qualora comunque si sia scelto più o meno deliberatamente di sottoporsi alle vaccinazioni?
Credo che sia fondamentale attuare tutte quelle strategie rivolte al controllo dell’infiammazione: alimentazione, integrazione alimentare, attività fisica strutturata, gestione dello stress.
Se volete avere indicazioni più specifiche in merito le potete trovare nel mio libro “La dieta Antivirus -come potenziare il tuo sistema immunitario” edito da edizioni LSWR.
