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DORMIRE MEGLIO CON I PESI

DORMIRE MEGLIO CON I PESI
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Il sonno è quel fenomeno periodico di sospensione più o meno completa della coscienza e della volontà, indispensabile per il ripristino dell’efficienza fisica o psichica. Negli ultimi anni la crescente incidenza di problemi del sonno ha stimolato studi e ricerche da parte di medici, psichiatri e psicologi, che hanno individuato numerose correlazioni tra il riposo notturno, l’umore, il senso di appetito ed i livelli di energia. Una buona qualità del sonno, dicono gli esperti, è indispensabile per il benessere sia psicologico che fisico, ed influenza il proprio grado di soddisfazione e di successo sia nella vita privata che professionale.
Sonno, fame e cervello rappresentano i vertici di un triangolo che può essere “virtuoso o vizioso”. Christian Benedetto, Samantha Brooks, Helgi Schioth e Elna-Marie Larsson dell’Università di Uppsala con altri ricercatori di altre università europee, hanno dimostrato che le regioni del cervello coinvolte nella sensazione di appetito sono maggiormente attivate in presenza di perdita di sonno acuto. I ricercatori hanno studiato, attraverso la risonanza magnetica funzionale, il cervello di 12 uomini normopeso mentre guardavano immagini di cibo ed hanno confrontato i risultati dopo una notte di sonno normale con quelli ottenuti dopo una notte senza sonno. «Dopo una notte di perdita di sonno totale – sostiene Christian Benedetto – questi uomini hanno mostrato un alto livello di attivazione di una zona del cervello coinvolta nel desiderio di mangiare. Tenendo conto che la mancanza di sonno è un problema sempre più diffuso nella società moderna, i nostri risultati possono spiegare come mai l’abitudine a dormire poco può influenzare, nel lungo periodo, il rischio di diventare sovrappeso».
Cosa fare allora per migliorare la qualità del sonno? Secondo l’Igiene del Sonno, ovvero quella serie di comportamenti e norme che fisiologicamente favoriscono un buon sonno notturno, basterebbe mettere in pratica alcuni accorgimenti come ad esempio, evitare nelle ore prima di coricarsi, di impegnarsi in attività che risultano particolarmente coinvolgenti sul piano mentale e/o emotivo (studio, lavoro al computer, video-giochi, ); evitare il fumo di tabacco nelle ore serali e sonnellini diurni; non assumere nelle ore serali bevande alcoliche (vino, birra, superalcolici) o a base di caffeina (caffè, the, coca cola); evitare pasti serali ipercalorici o comunque abbondanti e ad alto contenuto di proteine (carne, pesce); dormire in una stanza sufficientemente buia, silenziosa, con temperatura adeguata, eccetera. La maggior parte di queste regole fornisce indicazioni facilmente perseguibili che probabilmente fanno già parte del nostro bagaglio culturale.
Non tutti sanno però, come dimostra un recente studio, che anche l’allenamento con i pesi può favorire il sonno notturno. A dare questa interessante notizia sono stati i ricercatori della Appalachian State University, nel nord Carolina, che hanno scoperto che soggetti che al mattino presto effettuavano duri allenamenti in palestra, la sera si addormentavano prima e dormivano meglio e che invece, l’allenamento svolto nel pomeriggio, riduceva il numero delle volte in cui i soggetti si svegliavano e si alzavano durante la notte.
Se il sonno, come funzione universale del cervello, è un’attività necessaria ed inerente all’esistenza umana, dovrebbe essere una prerogativa di tutti preoccuparsi di riposare al meglio per garantire il proprio benessere e, di conseguenza, quello di chi ci circonda.