Il sambuco (Sambucus nigra L.) è un arbusto della famiglia delle Caprifogliacee originario dell’Europa, dell’Asia, dell’America e del Caucaso.
L’utilizzo sia dei frutti che dei fiori della pianta a scopo curativo risale a tempi molto antichi; il sambuco come pianta medicinale era già citato in un papiro egiziano del XVI secolo a.C. e anche Ippocrate lo utilizzava per trattare diversi disturbi.
Tra le sostanze fitochimiche presenti nel sambuco troviamo principalmente tannini, mucillagini e flavonoidi.
Gli studi farmacologici hanno dimostrato che il sambuco ha attività antibatteriche, antinfiammatorie, immunomodulanti, antiossidanti e recenti studi clinici ne suggeriscono l’utilizzo anche come antivirale.
Oggi l’estratto di sambuco si trova comunemente negli integratori per contrastare le infezioni respiratorie e alleviare i sintomi correlati alle infezioni virali tra cui l’influenza.
Le proprietà antivirali e antinfiammatorie sono state confermate da uno studio in vitro dell’ospedale universitario Hadassah in Israele in cui è stato scoperto che il sambuco era efficace contro 10 diversi ceppi di influenza e aumentava significativamente l’attività delle citochine IL-1, TNF-a, IL-6 e IL-8.
In uno studio sempre israeliano pubblicato sul Journal of Internal Medical Research è stato testato l’effetto di 15ml di sciroppo di sambuco da assumere 4 volte a giorno su persone che presentavano sintomi influenzali. Dai risultati è emerso un recupero più rapido dall’influenza e una riduzione dei sintomi ad essa associati in coloro che avevano assunto l’estratto di sambuco rispetto a chi aveva preso farmaci o un placebo.
Tuttavia i risultati più interessanti degli effetti del sambuco sulla risposta immunitaria risalgono ad una ricerca dello scorso anno condotta da un team di ricercatori dell’Università di Sidney.
In questo studio, infatti, è stato dimostrato che i fitonutrienti presenti nelle bacche di sambuco sono in grado di inibire le prime fasi dell’infezione virale bloccando le proteine virali responsabili sia dell’attacco che dell’ingresso del virus nella cellula ospite.
Se il virus non entra nella cellula non può replicarsi e diffondere nell’organismo, essendo capace di riprodursi solo all’interno delle cellule.
In particolare, i ricercatori hanno applicato un estratto di succo di sambuco alle cellule in coltura prima, durante e dopo essere state infettate con il virus dell’influenza.
Il risultato più significativo è stato appunto il blocco del ciclo virale in più fasi, non solo all’ingresso del virus nella cellula, ma anche nelle fasi successive di propagazione in cellule già infette che implica una maggiore possibilità di inibire l’infezione virale.
Inoltre l’estratto di sambuco ha stimolato la produzione cellulare di citochine, ovvero i messaggeri della risposta immunitaria in grado coordinare le attività dei diversi tipi cellulari del sistema immunitario per renderlo più efficiente nei confronti del patogeno.
Dallo studio è emerso che queste proprietà antivirali sono attribuibili alle antocianidine, i fitochimici presenti nella bacca di sambuco che le conferiscono l’intensa colorazione viola.
Fonte: Golnoosh Torabian, Peter Valtchev, Qayyum Adil, Fariba Dehghani. Anti-influenza activity of elderberry (Sambucus nigra). Journal of Functional Foods, 2019; 54: 353