Aumentare la forza muscolare attraverso l’allenamento contro resistenza migliora la funzione cognitiva e può prevenire la demenza, quindi se stai invecchiando, non smettere di sollevare pesi.
In Australia, uno studio dell’Università di Sydney ha collegato il miglioramento della funzione cognitiva con muscoli più forti utilizzando un regime costante di esercizi di sollevamento pesi.
Pubblicato sul Journal of American Geriatrics, lo studio, condotto su un gruppo di pazienti di età compresa tra 55 e 68 anni, affetti da MCI (lieve deterioramento cognitivo), ha utilizzato un sistema noto come SMART (Study of Mental and Resistance Training).
L’MCI non è invalidante come la demenza conclamata, poiché le persone colpite hanno solo lievi sintomi cognitivi non abbastanza gravi da disabilitarli dalla normale vita quotidiana.
Le persone affette da MCI però sono ad alto rischio di sviluppare la demenza o l’Alzheimer (AD) con l’80% che tende a sviluppare l’AD entro 6 anni.
Le statistiche rivelano che oggi oltre 47 milioni di persone a livello globale sono affette da malattie correlate alla demenza, con un aumento previsto di tre volte entro il 2050.
Il costo sociale e sanitario delle cure è decisamente elevato per questi pazienti, tuttavia si è accertato che l’allenamento con i pesi migliora le funzioni cognitive.
Lo scopo dello studio, dicevamo, era misurare gli effetti di diverse attività fisiche e mentali sul cervello umano.
I ricercatori hanno esaminato 100 persone affette da MCI che sono state divise in quattro gruppi, assegnati alle attività come di seguito elencate:
- esercizi di sollevamento pesi (resistance training)
- esercizi di stretching da seduti
- allenamento cognitivo reale su un computer
- formazione placebo su un computer
La prova di sollevamento pesi è durata 6 mesi con allenamenti svolti due volte a settimana.
Man mano che i partecipanti diventavano più forti, aumentavano la quantità di peso utilizzata per ogni esercizio, cercando di mantenere l’80% o più della loro forza massima.
Sorprendentemente, solo l’attività di allenamento con i pesi ha dimostrato un miglioramento misurabile della funzione cerebrale, mentre gli esercizi di stretching, l’allenamento cognitivo e l’allenamento con placebo non hanno prodotto alcun risultato.
Questo ha dimostrato un legame inequivocabile tra la forza muscolare acquisita attraverso l’allenamento fisico e il miglioramento delle funzioni cognitive e, come affermato dal dottor Yorgi Mavros, autore principale dello studio, c’era una chiara relazione tra le funzioni mentali e l’aumento della forza muscolare: più forti sono i muscoli, maggiore è il miglioramento mentale.
Sebbene siano stati condotti studi precedenti che mostrano collegamenti tra esercizio fisico e funzioni cerebrali migliorate, il sistema SMART è andato in dettaglio sui tipi di esercizio necessari per ottenere i migliori risultati.
Questo studio è stato il primo a mostrare prove di un legame tra allenamento della forza e miglioramento delle funzioni cognitive per le persone con MCI che avevano 55 anni o più.
Le persone aumentano quindi le loro possibilità di compromissione cerebrale non
esercitandosi.
L’esercizio fisico può aiutare a prevenire la demenza e il morbo di Alzheimer, ma migliora anche la salute cardiovascolare e alcuni altri processi cognitivi come il multitasking.
Questo dovrebbe incoraggiare a praticare esercizi contro resistenza quando le persone iniziano a invecchiare e il risultato potrebbe essere un invecchiamento della popolazione molto più sano, sia fisicamente (indipendenza) che mentalmente (no malattie neurodegenerative).
Si sottolinea la necessità di esercitarsi almeno 2-3 volte a settimana ad un’intensità abbastanza alta per ottenere i massimi benefici cognitivi, seguiti ovviamente da qualificati esperti del settore.
Gli autori dello studio hanno sottolineato che il meccanismo alla base dell’allenamento con i pesi e del miglioramento del deterioramento cognitivo non è ancora stato completamente chiarito e studi futuri potrebbero scoprire il segreto di ritardare o addirittura fermare gli effetti degenerativi dell’invecchiamento del cervello.