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SCOPERTO “INTERRUTTORE” NEL GRASSO

SCOPERTO “INTERRUTTORE” NEL GRASSO
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Un recente studio ha scoperto una nuova cellula che potrebbe portare allo studio di nuovi farmaci per contrastare la dilagante epidemia di obesità e diabete.

Questa nuova cellula regola il metabolismo dell’organo adiposo.

Il tessuto adiposo viene solitamente classificato in base alla sua funzione in bianco, bruno o beige.

È un importante regolatore del metabolismo sistemico, come dimostrato dal fatto che il tessuto adiposo disfunzionale nell’obesità porta a una varietà di complicazioni metaboliche secondarie.

Inoltre, il tessuto adiposo funziona come un hub di segnalazione che regola il metabolismo sistemico attraverso segnali paracrini ed endocrini.

Sappiamo che il grasso bianco e il grasso bruno sono in stretta correlazione e che l’energia che deriva dagli alimenti, l’organo adiposo può conservarla (grasso comune, bianco) oppure usarla per produrre calore (attività termogenica del grasso bruno).

È noto come il grasso bruno sia composto da una tipologia di tessuto in grado di contrastare l’attività del grasso comune (bianco) disperdendone l’energia sotto forma di calore, il quale è necessario per la vita delle cellule (mantenimento di una temperatura corporea costante).

Si è visto che l’esposizione al freddo tende a privilegiare la quantità di cellule di grasso bruno, mentre nei soggetti con alimentazione ipercalorica (soggetti obesi) prevalgono le cellule bianche.

La speranza di poter aumentare sia l’attività che il numero di cellule di grasso bruno passa attraverso lo studio dei meccanismi più intimi del loro funzionamento.

Da qui la scoperta che la nuova cellula del grasso bruno avrebbe la funzione di interruttore in grado di inibirne l’attività termogenica se la produzione di calore risultasse pericolosamente elevata, come per esempio si potrebbe riscontrare negli stati febbrili acuti.

Nei modelli murini, questi “interruttori” aumentano in abbondanza a temperature elevate, ma nell’uomo c’è una maggior presenza di questa nuova sottopopolazione di cellule e questo potrebbe spiegare la minore attività termogenica dell’uomo rispetto al tessuto adiposo del topo.

Se troppi interruttori sono accesi, c’è difficoltà a bruciare il grasso bianco che quindi tende ad accumularsi.

La ricerca spera ora in una terapia farmacologica in grado sia di attivare il grasso bruno, sia di modulare questi interruttori appena scoperti.

 

Fonte: Wenfei Sun, Christian Wolfrum, et al., “snRNA-seq reveals a subpopulation of adipocytes that regulates thermogenesis”, Nature, 28 October 2020