Ormai, superati i quarant’anni, avere la pressione un po’ alta o soffrire di ipertensione manifesta è una condizione che si sta dimostrando sempre più diffusa e che può portare a serie problematiche di salute, se non correttamente gestita.
La pressione sanguigna la definiamo come la misura della forza con cui il cuore pompa il sangue in tutto il corpo, la pressione arteriosa sistolica come la forza che il sangue esercita sulle pareti dei vasi sanguigni quando il cuore si contrae, mentre la pressione sanguigna diastolica come la forza quando il cuore si rilassa.
Sappiamo tutti come l’ipertensione può portare a gravi complicazioni, tra cui malattia coronarica, ictus o insufficienza renale.
Il protocollo medico “standard” prevede sia l’utilizzo di farmaci (prima opzione adottata) sia modifiche dello stile di vita praticato (ma non vengono forniti protocolli personalizzati e ben definiti da personale competente).
Ma esiste una opzione efficace e non farmacologica, attuabile da tutti e a costo sociale pari a zero?
Ebbene, i dati di una revisione sistematica e di una meta-analisi hanno evidenziato che l’allenamento della forza può ridurre efficacemente i livelli di pressione sanguigna.
Posologia?
Almeno due volte alla settimana e con intensità da moderata a vigorosa per non meno di otto settimane per notare i miglioramenti.
Come dicevamo poc’anzi, i ricercatori di questa revisione hanno esaminato diversi studi per esaminare l’impatto dell’allenamento della forza sui livelli di pressione, scoprendo che lo strength training era quello più efficace nel ridurre la pressione sanguigna.
Sappiamo che il processo di invecchiamento è associato a minore produzione di ossido nitrico (NO) a stress ossidativo e disfunzione endoteliale, fattori aggravati dallo stato infiammatorio causato dall’ipertensione.
D’altra parte, l’allenamento della forza è coinvolto nell’aumento di NO e nel controllo dell’infiammazione.
Ecco come che i soggetti sotto i 59 anni hanno avuto una riduzione più significativa della pressione sanguigna durante il periodo di allenamento fisico, mentre gli individui di età compresa tra 60 e 79 anni hanno avuto un effetto minore, ma pur sempre con una differenza significativa.
Ovviamente, come sempre, anche questo studio non è esente da bias (fattori potenzialmente confondenti), tuttavia è innegabile l’efficacia dimostrata da questa tipologia di allenamento che può essere facilmente integrato nella routine quotidiana di un individuo come strategia per gestire la pressione sanguigna elevata.
Come allenamento della forza possiamo citare sicuramente il sollevare pesi, fare flessioni, piegamenti, squat (anche alzarsi e sedersi da una sedia), pedalare in bicicletta con il primo rapporto del cambio, salire le scale a due a due, fare gli addominali.
Essendoci la possibilità di presenza di disfunzioni pressorie uniche e personali, è importante sottolineare che l’implementazione dell’allenamento della forza deve essere prescritto come un vero e proprio farmaco, differente per ogni persona.
Solo un medico ferrato in materia, con l’utilizzo di personale qualificato, può implementare un programma di allenamento della forza in totale sicurezza.
Sicuramente non è mai troppo presto, o troppo tardi, per mantenere attivi e tonici i muscoli come prima linea di difesa da tutte le maggiori patologie.
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