Nonostante gli effetti benefici della vitamina D nella prevenzione dei disturbi all’apparato scheletrico siano stati ampliamente dimostrati, recenti studi suggeriscono un possibile ruolo protettivo della vitamina in malattie croniche, incluso il cancro, come dimostrato da uno studio giapponese effettuato su un sottogruppo di 3.301 persone cui era stato diagnosticato un tumore durante il periodo di osservazione e 4.044 individui senza diagnosi di tumore per i quali erano note, all’avvio dello studio, le concentrazioni di 25-idrossivitamina D (la forma di vitamina D presente in maggiore concentrazione in circolo che viene comunemente misurata per monitorare lo stato vitaminico D nell’individuo).1
I ricercatori hanno, in base ai livelli plasmatici crescenti di vitamina D, suddiviso i soggetti in quattro gruppi notando in quelli con concentrazioni superiori di vitamina D un rischio di tumore più basso. Nel gruppo con la concentrazione più alta, invece, non si è rilevato alcun beneficio aggiuntivo rispetto ai gruppi con livelli intermedi, a prova del fatto che non sono necessari livelli plasmatici eccessivamente elevati per ottenere un effetto protettivo.
Gli Autori al termine dello studio hanno notato una maggiore protezione nei confronti dell’epatocarcinoma nella popolazione giapponese presa in esame. Risultato che si aggiunge a dati già noti, come l’azione protettiva dell’esposizione alla luce solare (responsabile della sintesi cutanea di vitamina D) nella riduzione del rischio di sviluppare tumore al colon-retto, al polmone, alla mammella e prostata. In conclusione, sono necessari ulteriori studi per indagare l’effettiva concentrazione plasmatica di vitamina D necessaria nella prevenzione del cancro.
- Budhathoki S, Hidaka A, Yamaji T, Sawada N et al; Japan Public Health Center-based Prospective Study Group. BMJ. 2018 Mar 7;360:k671. doi: 10.1136/bmj.k671.