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ANSIA, STRESS, DEPRESSIONE: L’ATTIVITÀ FISICA PROTEGGE IL CUORE

ANSIA, STRESS, DEPRESSIONE: L’ATTIVITÀ FISICA PROTEGGE IL CUORE
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Nei soggetti ansiosi, o depressi, l’attività fisica regolare raddoppia il beneficio cardiovascolare rispetto agli individui senza queste diagnosi, come suggerisce una nuova analisi presentata alla 71ma sessione scientifica annuale dell’American College of Cardiology.

I risultati della ricerca si aggiungono alla crescente evidenza di come l’esercizio fisico migliori la salute cardiovascolare aiutando ad attivare parti del cervello che contrastano lo stress.

Nel complesso, lo studio ha rilevato che le persone che hanno raggiunto la quantità raccomandata di attività fisica a settimana avevano il 17% in meno di probabilità di soffrire di un evento cardiovascolare avverso maggiore rispetto a quelli che si esercitavano di meno.

Questi benefici erano significativamente maggiori nei soggetti con ansia o depressione, che avevano una riduzione del rischio del 22% rispetto a una riduzione del rischio del 10% in quelli senza entrambe le condizioni.

L’effetto dell’attività fisica sulla risposta allo stress del cervello può essere particolarmente rilevante nei pazienti con condizioni psichiatriche legate allo stress., tuttavia questo non vuol dire che l’esercizio fisico sia efficace solo in coloro che sono affetti da depressione o ansia, ma si è scoperto che questi pazienti sembrano trarre un maggiore beneficio cardiovascolare dall’attività fisica.

È sotto gli occhi di tutti come la recente pandemia e il lock-down abbia fatto aumentare vertiginosamente i tassi di depressione e ansia, con un impatto non indifferente sulle malattie cardiovascolari (CVD).

I risultati di questa ricerca sottolineano l’importante ruolo dell’esercizio fisico nel mantenimento della salute del cuore e nella riduzione dello stress, sia fisico che mentale.

Per lo studio, i ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche di oltre 50.000 pazienti nel database del Massachusetts General Brigham Biobank.

Poco più di 4.000 dei pazienti avevano subito un evento cardiovascolare avverso maggiore, che includeva l’esperienza di un infarto, il dolore toracico causato da un’arteria bloccata o la procedura per l’apertura di un’arteria bloccata nel cuore.

I ricercatori hanno prima valutato i tassi di eventi coronarici maggiori tra i pazienti che hanno riferito, in un questionario, di esercitarsi per almeno 500 MET (equivalenti metabolici del lavoro) a settimana, in linea con le raccomandazioni delle linee guida di prevenzione primaria dell’American College of Cardiology e dell’American Heart Association di almeno 150 minuti di esercizio a intensità moderata a settimana, con coloro che si sono esercitati di meno.

Il MET, è l’unità di misura del consumo di energia da parte dell’organismo: 1 MET equivale al consumo di 1 Caloria/Kg di peso/ora e rappresenta la quantità di energia spesa durante le varie attività.

L’analisi dei dati ha rivelato che le persone che hanno ricevuto almeno 500 minuti di MET o più a settimana avevano il 17% in meno di probabilità di soffrire di un evento cardiovascolare avverso.

Hanno quindi analizzato i pazienti che avevano una diagnosi di depressione o ansia rispetto a coloro che non avevano questi sintomi.

Questa seconda analisi ha rivelato che i pazienti con depressione e ansia hanno tratto circa il doppio del beneficio dall’esercizio fisico in termini di riduzione del rischio cardiovascolare rispetto alle persone che non soffrivano di queste condizioni.

In precedenti studi, il team di ricerca aveva utilizzato l’imaging cerebrale per determinare come l’esercizio fisico migliori la salute cardiovascolare aiutando a tenere sotto controllo la risposta allo stress del cervello.

Gli individui con depressione o ansia hanno una maggiore attività neurale correlata allo stress e un rischio più elevato di malattie cardiovascolari.

Quando si pensa all’attività fisica che riduce il rischio cardiovascolare, di solito non si pensa al cervello, tuttavia, la attuale ricerca sottolinea l’importanza dell’attività fisica proprio sui meccanismi neurali legati allo stress per diminuire il rischio di malattie cardiache.

Concludendo, il messaggio importante che emerge da queste ricerche è che anche un po’ di attività fisica regolare può fare la differenza in termini di rischio cardiovascolare, specialmente in coloro particolarmente sensibili allo stress, alla depressione e all’ansia.

L’ingrediente “segreto” in questi casi, per raggiungere i risultati, è: costanza.

Fonte:

Journal of the American College of Cardiology
American College of Cardiology
American Heart Association
The American Academy of Anti-Aging Medicine