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COM’E’ NATA LA FORMULA ALTEZZA/PESO

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settembre – 2000

Intervistiamo Massimo Spattini neo–presidente e uno dei maggiori sostenitori del concetto altezza/peso che si sta affermando in tutte le federazioni di Bodybuilding in Italia ed ora anche all’estero.

Com’è nata l’idea dell’altezza/peso?

L’idea di organizzare delle competizioni di cultura fisica con limite di peso rispetto all’altezza è nata nel 1989 durante un tour da me organizzato nel nord Italia insieme a Filippo Massaroni per promuovere la NABBA.
In una di queste riunioni tenutasi a Mantova un allora mio paziente propose questo concetto che fu subito tenuto in considerazione ed adottato dai vertici della NABBA che cosi fu la prima federazione a proporre in Italia questa categoria.

E’ stata quindi la Nabba ad organizzare le prime gare altezza/peso?

Certo. E’ stata senz’altro la lungimiranza dei vertici della NABBA Italia che ha potuto rendere possibile la concretizzazione di quell’idea, d’altro canto però la NABBA Italia , anche perché non aiutata a livello internazionale, non è riuscita a dare il giusto risalto a questa categoria che rimaneva cosi sempre il parente povero o il fratello piccolo del Bodybuilding.
La Nabba ha avuto il merito di aver scoperto una cura contro il doping ma non l’ha pubblicizzata abbastanza. Secondo voi chi ha più merito chi inventa la cura contro il cancro ma se la tiene nel cassetto o chi la trova nel cassetto e la distribuisce in tutto il mondo. Forse tutti e due hanno eguale merito; ma questo non è il problema, in realtà c’è ancora da lavorare per dare dignità di sport all’altezza / peso.

Perché è nata la F.I.H.P. (Federzione Italiana Altezza/Peso)?

Nelle altre federazioni l’altezza/peso è visto un po’ come un punto di passaggio per il bodybuilding, un po’ come la categoria juniores o esordienti capace quindi di creare un bacino di atleti per il Bodybuilding. Noi riteniamo invece che l’altezza/peso sia un modo di intendere la cultura fisica entro certi parametri di tipo estetico e funzionale. Senz’altro per alcuni può essere un punto di partenza ma per tanti è un obbiettivo ben definito che si concretizza con il concetto di Bodyfitness in una vera e propria disciplina sportiva.

Come è stata ricavata la formula Spattini-Levantino?

All’inizio l’altezza peso è nata con la formula altezza meno 100, ovvero se un’atleta è alto 170cm non poteva pesare più di 70kg. Presto ci si è resi conto che questa formula era più limitante per gli atleti di altezza superiore e quindi veniva concesso un margine maggiore agli atleti progressivamente più alti, fino a più 3 kg sopra a 1,85cm.
L’anno scorso al festival del Fitness incontrai Antonio Paoli il quale dopo avermi fatto i complimenti per la promozione dell’altezza / peso mi disse di aver inventato una formula matematica che concedeva dei margini realmente progressivi e proporzionali rispetto all’altezza. Un po’ di tempo dopo telefonai a Paoli per chiederli se era disposto a darmi la formula e Paoli si rese disponibilissimo. Provando però la formula di Paoli mi resi conto che dava dei margini troppo ampi agli atleti arrivando anche a 10kg in più negli atleti alti più di 1.85cm. Il nostro concetto altezza / peso era più ristretto e quindi chiesi aiuto ad Enrico Levantino , più esperto in matematica di me, di adattare quella formula in modo che risultassero dei valori più vicini alla nostra idea. Levantino ci formulò tre possibilità e fu scelta quella che attualmente fa parte del regolamento F.I.H/P.

Lei che ora sostiene l’altezza/peso quando però ha gareggiato nel bodybuilding non rientrava in questi parametri.

Personalmente pratico il Bodybuilding da ormai 25 anni, è stato per me una grande passione che ha condizionato la mia vita. Con un altezza di 1.80cm ho vinto i campionati regionali nel 1982 I.F.B.B. al peso di 82kg, poi ho vinto la notte dei campioni I.F.B.B. nel 1984 al peso di 84 kg ed i campionati italiani nei massimi nel 1986 al peso di 88kg (allora i massimi erano sopra gli 85kg) e infine ho partecipato ai campionati del mondo I.F.B.B. nel 1988 al peso di 90kg. A quel punto ho capito che dovevo fare una scelta: o continuare a cercare di aumentare di massa muscolare, aumentando la quota di rischio e forzando ben oltre le mie possibilità genetiche il mio fisico, o ritirarmi. Ho scelto la 2° ipotesi anche se a malincuore e mi sono dedicato alla mia libera professione di medico. Sono specializzato in Scienza dell’Alimentazione e in Medicina dello Sport, sono titolare di un centro di medicina estetica e date le mie qualifiche avrei potuto tranquillamente guadagnare una buona posizione in ambienti più riconosciuti, invece la mia passione per il Bodybulding mi ha sempre tenuto agganciato al nostro mondo. Questo mi ha causato non pochi problemi nell’ambiente medico, sono stato additato come il “medico culturista” o il “medico degli anabolizzati” e ciò mi è pesato molto anche perché so che dietro un fisico da bodybuilder c’è tanto sudore e costanza. Ma è altrettanto vero che ai livelli del bodybuilding moderno per essere competitivi (soprattutto nelle categorie di peso dei massimi) l’abuso farmacologico è l’unica strada percorribile per la maggior parte degli atleti e quindi difendere in questo campo il body building diventa una causa persa. Molti giovani si sono allenati e non si sono nemmeno avvicinati al bodybuilding agonistico per le cause esposte prima: ci vuole troppa massa, ci vogliono troppi farmaci. Un’altra ragione per la quale il bodybuilding non è stato accettato è il fatto che è una semplice esibizione di muscoli, non esiste una performance. Spesso anche a me è capitato di criticare le macchinose movenze di un culturista ed apprezzare la fisicità di un ginnasta o un centometrista abbinata alle sue superbe prestazioni. Il Body Fitness congiunge queste due esigenze: un fisico raggiungibile senza esasperazioni ed un minimo di funzionalità per sfatare i luoghi comuni sulle incapacità atletiche di chi pratica soprattutto la ginnastica coi pesi. Basta poco: una tenuta in squadra è delle flessioni con un braccio per accattivarsi i consensi dei più. Proviamoci!.
Ma di un’altra cosa vorrei parlare, mi hanno detto che circolano voci che nella F.I.H/P vincono solo gli atleti seguiti da me. Questo mi amareggia molto perché mi sono sempre considerato al di sopra di queste cose e pensavo che la gente lo avesse capito . Il mio obbiettivo è far crescere il Bodyfitness e non i miei clienti; in realtà io ormai dati i miei molteplici impegni sono in grado di seguire pochissimi atleti e non ho alcun interesse ad aumentare la mia clientela personale ma solo a fare aumentare i proseliti del Bodyfitness. Se qualche mio atleta ha vinto qualcosa è prima di tutto senz’altro merito suo e forse può anche essere che gli abbia dato dei consigli giusti, infondo non sono proprio un inesperto del settore. Vi assicuro non è da me interferire nelle giurie cercando di far vincere i miei atleti, non l’ho mai fatto, è contro la mia etica, e non è mio interesse, anzi potrebbe andare contro l’interesse di fare crescere il Bodyfitness. Forse queste sensazioni derivano dal fatto che i miei atleti sono più pubblicizzati sulle riviste del settore, e crea l’impressione che siano solo loro i vincitori. Questo è vero, ma è solo un fatto di praticità e logistica: è il contatto diretto con loro che mi permette di avere il materiale fotografico, fargli interviste o suggerirgli di procurarsi questo materiale. Ma in questa sede approfitto per esortare i campioni che vincono le gare di Bodyfitness a non sparire a tenersi in contatto con me o con la segreteria della federazione, a procurarsi materiale fotografico di livello professionale a scrivere articoli e proporsi e chiedere spiegazioni. Per andare sui giornali ci vuole il giusto materiale fotografico e dei testi interessanti, io mi sto sforzando molto, e anche a discapito del mio semplice interesse professionale, per promuovere il bodyfitness, sforzatevi anche voi a promuovere voi stessi non aspettate che tutto vi cada dall’alto.

Ho avvertito una certa diffidenza da parte di certi atleti che vorrebbero gareggiare nel Bodyfitness ma dicono che bisogna essere dei ginnasti.

Sono storie e scuse belle e buone . Chiunque abbia visto le nostre gare si sarà senz’altro reso conto che il fisico è nettamente la componente più importante ed in effetti la valutazione delle routine riguarda solo 1/3 del punteggio di gara. Ed inoltre tengo a precisare che anche il punteggio dato alla routine non si basa solo sulle prove funzionali, ma anche sulla scenografia, sulla capacità di seguire il tempo della musica, sulla interpretazione e presentazione . Per il momento le prove funzionali non erano obbligatorie ma erano solo consigliate per dare maggiore impressione di atleticità. Forse questa libertà ha creato confusione e qualcuno forse ha potuto pensare che fosse necessario fare dei salti mortali. Non è assolutamente vero. Proprio per questo nella prossima assemblea nazionale che si terrà a dicembre in occasione del Trofeo “Olympia Accademia” proporremo 2 o al massimo 3 esercizi obbligatori. Tipo tenuta in squadra e flessioni ad un braccio. Credo che chiunque con un po’ d’allenamento sia in grado di eseguire questi due esercizi. La prima volta che siamo andati in palestra, forse non riuscivamo ad sollevare 70kg di panca ma dopo un po’ ci siamo arrivati; cosi per eseguire queste due prove è sufficiente dedicarci un po’ d’allenamento specifico che può andare benissimo a discapito di qualche serie di panca e di alzate gambe per addominali, e dopo poco vedrete come è facile ed anche gratificante eseguire questi esercizi. Ripeto dobbiamo far capire alla gente che un fisico bello e muscoloso che posa non è solo “gonfiato” ma è anche “atletico”, noi lo sappiamo perché sappiamo gli sforzi che facciamo in palestra, ma dobbiamo farlo vedere a tutta la gente che ci guarda alle gare , nei giornali , ed anche in televisione grazie alla trasmissione “Bodyfitness” che va in onda su Odeon TV tutti i sabati alle 18.30.

Quando è stata fondata la f.i.h.p. alla presidenza era il Prof. Ciro di Cristino, ora invece è diventato lei il Presidente, ci sono stati dei motivi particolari?

Devo premettere che nella gestione della F.I.H/P la presidenza ha un valore limitato perché  concretamente le decisioni a  parte quelle  che spettano all’assemblea, sono sempre state prese dai tre fondatori: Ciro Di Cristino, Enrico Veronese ed io. All’inizio senz’altro il Prof. Ciro di Cristino era l’uomo più indicato per ricoprire quella carica in quanto, io e Veronese eravamo ancora troppo legati all’immagine del Bodybuilding tradizionale. In seguito sono subentrate  per Di Cristino delle problematiche di carattere familiare, che gli hanno impedito di proseguire nell’impegno. Inoltre  la segreteria per questioni logistiche era già da prima  collocata presso  miei uffici di Parma e quindi per praticità di operatività io ho assunto la presidenza ma le decisioni continuano ad essere prese insieme.